Attività 2011

Presentazione degli atti del convegno
“Paesaggio senza memoria? Come e perché tutelare il paesaggio”

  • lunedì 14 novembre 2011, ore 18.30 presso l’Accademia di architettura di Mendrisio.

In quell’occasione sarà possibile acquistare la pubblicazione a fr. 20.– (prezzo di vendita fr. 25.–).

Corso d’aggiornamento dei docenti del settore medio superiore

  • 24 agosto 2011, Cabbio
    “La geografia come progetto implicito”
    Conferenza prof. Giuseppe Dematteis, DIter Politecnico e Università di Torino

Seminario GEA: Dallo spazio al territorio. Quale geografo per il progetto locale?

  • Sabato 2 aprile, 09.30-12.00, Canvetto luganese, Lugano

Per immaginare i contenuti delle nuove attività di GEA, per rispondere adeguatamente alle sollecitazioni della collettività, per promuovere la geografia, per pensare la geografia nella scuola, GEA organizza un momento di riflessione per gli associati.
Il seminario consisterà in una libera discussione su alcuni contenuti dei seguenti testi: Alberto Magnaghi, Il progetto locale. Verso la coscienza di luogo, Bollati Boringhieri, 2010; AAVV, Le frontiere della geografia. Testi, dialoghi e racconti per Giuseppe Dematteis, UTET Università, 2009; Paola Bonora e Pier Luigi Cervellati, Per una nuova urbanità. Dopo l’alluvione immobiliarista, Diabasis, 2010.
Su quali basi si configura oggi la formazione del geografo? La geografia ha finalità esclusivamente conoscitive o ad essa possiamo attribuire altri obiettivi? Prendendo spunto dal alcune recenti pubblicazioni, considerando pure i nuovi profili di formazione definiti per esempio Géographie et aménagement Geografia dei processi territoriali, potrebbe essere utile considerare (riconsiderare?) le relazioni che la geografia intrattiene con l’urbanistica. Da più anni, al seguito dell’affermarsi di un “geografia territoriale”, è avvenuto il passaggio di paradigma dallo spazio (astratto) al territorio (luogo di incontro delle dinamiche del mondo naturale e delle logiche sociali) e il recupero e lo straordinario successo di una vecchia nozione, quella di paesaggio.Su queste basi, alcuni istituti hanno cercato di orientare la formazione verso una disciplina dai risvolti applicativi, sembra pure delinearsi un nuovo profilo per il cultore della geografia, quello del geografo-urbanista. Un geografo capace di rispondere a reali bisogni in materia di conoscenza territoriale, di produrre una descrizione finalizzata alla gestione e alla progettazione del territorio.
Le considerazioni espresse sopra potrebbero coinvolgere anche il versante della didattica. Fermo restando che l’insegnamento della geografia non può e non deve essere una traduzione immediata di ciò che le università propongono, la formazione di base dovrebbe confrontarsi con alcune delle nuove preoccupazioni proprie della formazione accademica.