Biennale svizzera del territorio 6/7/8.10.22
Esattamente cinquant’anni fa, nel 1972, il rapporto Meadows parlava della finitezza delle risorse e dei limiti della crescita.
Nonostante alcuni tentativi di teorizzare una “fine della storia” (che non è mai avvenuta), non possiamo che constatare impotenti che il nostro ritmo continua ad accelerare e che la nostra dipendenza dalle materie prime e dall’energia non fa che aumentare, facendoci precipitare in una successione di crisi (climatiche, sanitarie, politiche e umanitarie). In questo contesto, non possiamo più pretendere di creare e conservare oggetti e paesaggi immutabili, perfetti, “finiti”. La finitezza delle risorse implica la non finitezza dei processi: il tempo è ora la materia prima del progetto.
Passeggiata “LAC2LAC”
Il progetto vuole dare un senso concreto all’opportunità che si presenta con il restauro e la rimessa in funzione della funicolare degli Angioli. Un atto che deve trovare prima di tutto dei riferimenti e degli obiettivi attraverso una visione paesaggistica in stretta relazione con l’area urbana della “grande Lugano”.
La passeggiata ha una durata di 1h15 min per un totale di 4km. Si consigliano scarpe comode.
La Biennale svizzera del territorio, Mendrisio e Lugano
Un appuntamento su scala nazionale con richiamo internazionale nato nel 2016: un evento che apre le porte di Villa Saroli ad esponenti di varie discipline, nonchè al grande pubblico. La manifestazione si rivolge ai molti e differenti attori coinvolti nel processo della Baukultur. Con il suo approccio aperto, la Biennale contribuisce alla discussione sui cambiamenti sociali, economici e territoriali in atto all’interno della società di oggi. La curatela collettiva della Biennale svizzera del territorio è composta da Marc Frochaux, Ludovica Molo, Caspar Schärer, Cyrill Veillon e Ariane Widmer Pham.