L’Uomo e il Clima
Festival diffuso
Da novembre 2024 a maggio 2025, a Lugano (Svizzera), si svolgerà L’Uomo e il Clima, festival diffuso progettato in collaborazione con alcune tra le principali istituzioni culturali del territorio e avente come tema il rapporto tra l’umanità e il clima che cambia. Intrecciando antropologia, scienze della Terra, scienze naturali, arte, cinema e fotografia, il festival intende dare una visione d’insieme sulla complessa tematica dei cambiamenti climatici. Condurre il pubblico in un viaggio di conoscenza dei grandi cambiamenti climatici avvenuti nel lontano passato del Pianeta per comprendere la preziosità e l’eccezionalità del clima mite e relativamente stabile in cui viviamo da circa 10’000 anni e che ha permesso il fiorire della civiltà come la conosciamo. Contribuendo in tal modo a promuovere presso il mondo economico, la politica e i singoli cittadini la messa in atto delle misure necessarie a preservarlo.
Apertura della mostra
Per sua natura attento alle diverse espressioni della creatività umana, il MUSEC riserva sei mesi della sua programmazione all’esposizione «L’Uomo e il Clima», primo appuntamento dell’omonimo Festival diffuso. Curata da Gianluca Bonetti e Nora Segreto, l’esposizione trova la sua ragione di essere nella consapevolezza dell’intimo rapporto che l’arte ha avuto storicamente con l’evoluzione degli ecosistemi e del paesaggio.
L’esposizione del MUSEC esplora in particolare alcuni momenti particolarmente significativi connessi al cambiamento climatico che hanno segnato la storia umana. È così proposto un viaggio a ritroso nel tempo, che conduce dall’attuale fase di riscaldamento globale sino all’ultima glaciazione (tra 110.000 e 11.700 anni fa), vale a dire il periodo climatico che vide la maturazione cognitiva della nostra specie.
Nelle cinque sale all’ultimo piano di Villa Malpensata, a parlare sono le opere d’arte, selezionate in quanto espressioni materiali dello stretto rapporto tra il genere umano e gli ambienti naturali trasformati dai cambiamenti climatici. Sin dalla sua origine, infatti, l’arte si configura come un’esplorazione sia del mondo esterno sia della dimensione interiore, in un percorso espresso per mezzo dei simboli. La scienza nasce dal medesimo processo evolutivo e condivide con l’arte la capacità e la necessità umana di elaborare un pensiero astratto, al fine di rappresentare la realtà, anche nei suoi aspetti più complessi e talvolta invisibili.