AGEI Giornate della Geografia 2022

Dall’8 al 10 settembre si terranno le Giornate della Geografia 2022 organizzate da AGEI, Associazione dei Geografi Italiani.  L’edizione di quest’anno si terrà a Lecce, presso l’Università del Salento, ed avrà come tema le narrazioni territoriali.

Temi

Si è soliti ripetere che l’Italia è una nazione che non riesce a mettere in valore l’immenso patrimonio culturale di cui dispone, a farne un volano di sviluppo economico e sociale, l’elemento su cui incentrare la propria visione strategica; mentre assai più raramente ci si interroga sulle determinanti, sulle cause ultime di questa incapacità. Se nella tutela del patrimonio culturale il nostro Paese è senza dubbio all’avanguardia, quantomeno sotto il profilo del livello di professionalizzazione degli operatori e delle imprese che vi operano, non altrettanto può dirsi per la sua valorizzazione che rimane – anche a causa di un quadro normativo ed istituzionale ancora oggi largamente inadeguato – un fattore di estrema debolezza. Le carenze non riguardano solo l’iniziativa pubblica – fortemente limitata da politiche di bilancio sempre più restrittive e dall’incapacità di promuovere una gestione integrata del patrimonio culturale in luogo di interventi limitati nello spazio e nel tempo – , ma anche l’iniziativa privata, troppo spessa inadeguata tanto in termini quantitativi quanto in termini qualitativi, priva cioè di quella connotazione manageriale che è invece una condizione imprescindibile per operare in un contesto sempre più dinamico e competitivo. Il problema di fondo è che le comunità locali di cui l’iniziativa pubblica e quella privata non sono che manifestazioni riflesse, non riesce a cogliere il patrimonio culturale come un’opportunità di sviluppo, anzi, ancora più a monte, come un’espressione della propria identità territoriale. Questa condizione genera infatti un disinvestimento patrimoniale ed affettivo che rende impossibile o eccessivamente onerosa tanto la tutela quanto la valorizzazione delle risorse culturali. Il disinvestimento, a sua volta, nasce quasi sempre dalla scarsa conoscenza del patrimonio e dei valori di cui è portatore; infatti, come è stato spesso sottolineato, il patrimonio per essere oggetto di valorizzazione deve tornare al centro dell’attenzione collettiva.

Le Giornate della Geografia 2022 saranno l’occasione per porre al centro della riflessione della nostra comunità scientifica il tema della narrazione dei luoghi come momento caratterizzante delle discipline geografiche e come strumento attraverso il quale orientare i processi di territorializzazione e riportarli al centro di una progettualità collettiva, in un approccio partecipato alla pianificazione territoriale.

Contesto

Quello delle narrazioni territoriali è il tema su cui si è incentrata nell’ultimo quinquennio l’esperienza della Scuola di Placetelling. Avviata nel 2017 dall’Università del Salento in collaborazione con il Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali – depositario del marchio – e la Società Geografica Italiana, la Scuola si pone tre obiettivi principali: 1) formare una figura specifica di placeteller specializzata nella narrazione dei luoghi, intesi come “topoi” dotati di identità distintive; 2) sviluppare modalità innovative di narrazione di tipo immersivocapaci di restituire la realtà narrata e di agire come supporto per un’ermeneutica dei luoghi; 3) contribuire ad accrescere in chi si occupa di comunicazione, di informazione e di formazione la capacità di raccontare i territori in modo che il racconto stesso ne divenga strumento di interpretazione e di valorizzazione.

Proseguendo il percorso inerente le declinazioni della geografia pubblica, delineato negli appuntamenti degli anni precedenti (Bergamo, Padova), le geografe e i geografi dell’Università del Salento vogliono confrontarsi con la comunità scientifica sulle proprie ricerche e riflessioni in tema di narrazione geografica con particolare riferimento sia alle narrazioni di tipo orientativo o autoriflessivo sia a quelle di natura attrattiva, intendendo, per le prime, quelle operate dalla comunità locale per costruire, rafforzare o modificare la propria dimensione identitaria e poterla trasferire alle nuove generazioni, rendendole coscienti di quello che hanno ricevuto in eredità dal proprio passato e responsabilizzandole rispetto all’obiettivo della tutela e della valorizzazione del patrimonio ereditato;  mentre, per le seconde, quelle finalizzate a comunicare l’identità del luogo a coloro che sono portatori di altre culture, vivono in altri contesti, in modo da accrescere l’attrattività del proprio territorio e spingerli ad entrare in contatto con questi luoghi ed instaurare con essi un rapporto empatico e di reciprocità.